LA FAMIGLIA

 15 maggio: Giornata Internazionale della Famiglia

  • è l'unità sociale fondamentale: ogni individuo, in tutte le società è allevato in un contesto familiare.
  • i modelli sono molti diversi da cultura a cultura e questo rende una definizione univoca di famiglia molto complicata
  • quello occidentale - marito, moglie, figli, residenti nella stessa casa, la cosiddetta famiglia nucleare  - è solo uno dei tanti modelli esistenti
  • definizione ampia: la famiglia è un gruppo sociale i cui membri sono uniti da legami di parentela, che non coincide necessariamente con la consanguineità (esempio adozioni). La parentela quindi l'insieme di rapporti riconosciuti come tali dagli individui, differenti da cultura a cultura.

I tre raggruppamenti di parentela 

  1. la famiglia nucleare: i legami di parentela sono tre: rapporto marito-moglie, genitori-figli, tra fratelli. Nelle società occidentali sta assumendo nuove forme: famiglie nucleari incomplete (coppie senza figli, famiglie con un solo genitore con i figli), famiglie ricostruite dopo un divorzio.
  2.  la famiglia congiunta: due o più famiglie nucleari che vivono insieme (patrilocale, matrilocale)
  3. il clan: spesso raggruppamenti molto numerosi che includono individui che si incontrano raramente, tuttavia i membri si sentono parenti, in quanto si riconoscono tutti come discendenti da un antenato comune. Importanza della rete relazionale di vicendevole aiuto.
LA FAMIGLIA COME LUOGO DI SOCIALIZZAZIONE
 
La famiglia introduce alla vita sociale insegnando i suoi comportamenti, regole, valori. Questi insegnamenti possono essere espliciti o impliciti (ad esempio il bambino, osservando i genitori assorbe una certa idea dei ruoli legati al genere). L'influenza della famiglia si ha anche con l'intervento sulle attività delle altre agenzie di socializzazione (scuola, gruppo dei pari e mass media). Riguardo a queste ultime è necessario che esse collaborino, ma i genitori non possono delegare  loro completamente le funzioni educative. Ad esempio, i genitori devono controllare l'operato dei figli, filtrare i messaggi che ricevono attraverso i media, sostenerli rispetto alle loro carenze, coordinando le diverse attività in cui sono impegnati.
 
 
 
Socializzazione: tra sociologia e psicologia sociale - Sociologicamente

GLI STILI EDUCATIVI

I genitori per educare i loro figli possono usare quattro stili diversi
  1. stile autoritario i genitori esigono sottomissione e obbedienza, anche con le maniere forti. Questi genitori non cercano il dialogo. Spesso sono molto esigenti producendo nel figlio ansia da prestazione o una stima gonfiata,  e anche autoritari, crescendo figli impauriti e conformisti
  2. stile permissivo esso evita i divieti e non assegna regole, concede ai figli ciò che desiderano. Questo produce nei figli disorientamento e insoddisfazione e figli avranno una personalità debole, insicura e superficiale. I figli si sentono padroni di sé e avvertono una sorta di onnipotenza interiore, spesso fasulla
  3. stile incoerente manifesta instabilità di intenzione e condotta che spesso oscillano tre autoritarismo e libertarismo. I figli si sentono disorientati e insicuri perché il genitore alterna momenti in cui è complice del figlio ad altri in cui è assente o repressivo. Spesso questo stile assume una netta distinzione di ruoli (autoritario / permissivo) tra madre e padre che genera in famiglia un clima poco sereno
  4. stile autorevole si basa sul dialogo, riconosce i desideri e i bisogni dei figli, ma chiede rispetto e stabilisce regole. La crescita progressiva di libertà è legata alla responsabilità dei figli. I figli di queste famiglie sono in genere più autonomi e sereni

 Gli stili educativi genitoriali: quattro possibili approcci – Centro Archè

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