Anzianità e invecchiamento
CHE COS'È L'INVECCHIAMENTO?
Il termine invecchiamento si usa per descrivere la fase finale o la seconda metà della vita di una persona. Invecchiare significa che si diventa meno resistenti all'affaticamento. L'aspettativa di vita oggi è oltre gli 80 anni.
L'invecchiamento di una persona non è paragonabile all'invecchiamento di un oggetto. Un organismo vivente si rinnova continuamente, le cellule morte vengono sostituite da cellule nuove che sono la copia di quelle vecchie, senza pausa. Ogni volta che una cellula si riproduce, copia e sostituisce quella vecchia, c'è il rischio di piccoli errori genetici che si accumulano fino a diventare più seri, dando origine ai sintomi della vecchiaia.
Il concetto di età
Non si può parlare di età considerando solo il dato biologico. Il processo di invecchiamento non è solo un fatto fisico, ma soprattutto mentale e sociale.
- età cronologica: indica il tempo trascorso dalla nascita, è un valore assoluto;
- età effettiva: dipende dalla condizione fisica e psicologica, è influenzata da un tenore di vita, dalla educazione e dall'ambiente;
- età percepita: è quella che una persona sente o crede di avere,
- età sociale: è quella che gli altri ci attribuiscono. Gli altri adeguano il loro modo di comportarsi con noi in base a essa.
La crisi di mezza età
E' la sensazione di limitatezza della vita e di pensieri riguardanti ciò che si è raggiunto fino a quel momento, i successi e le sconfitte. E' una situazione di crisi paragonabile a quella dell'adolescenza, il passaggio a una nuova fase.
LA PERCEZIONE SOCIALE DELL'ANZIANITÀ
Esistono un invecchiamento fisico, fatto naturale,un invecchiamento sociale, determinato dai nuovi ruoli dovuti alla fine dell'attività lavorativa e un invecchiamento psicologico.
L'entrata in pensione un momento molto delicato a livello psicologico: il rischio è un improvviso senso di solitudine e inutilità.
La gerontologia ha osservato che una caratteristica psicologica dell'anzianità è il progressivo distacco, sia materiale che emotivo, della persona dalla faccende della vita sociale. La marginalizzazione degli anziani nella società contribuisce al loro isolamento.
La psicologa sociale Ellen Langer sostiene che parte del processo dell'invecchiamento è dato dall'atteggiamento mentale delle persone e dagli stereotipi sull'idea di anzianità.
Gli stereotipi sull'anzianità
Nella nostra società che dà troppa importanza alla produttività e all'aspetto fisico, si verificano spesso casi di discriminazione basati sull'età. Spesso gli anziani sono considerati come un peso fastidioso.
Si parla spesso di "barriere generazionali" tra i giovani e i più anziani. Spesso gli anziani sono oggetto di discriminazione perché visti come improduttivi e poco flessibili: tipici stereotipi difficili da sradicare.
LA CONDIZIONE DEGLI ANZIANI
La solitudine diventa una condizione sempre più probabile per gli anziani, perché muore il coniuge e i conoscenti coetanei. La maggior parte delle persone sopra i 70 anni vive da sola.
Nei Paesi occidentali la distanza emotiva tra anziani e figli tende ad aumentare.
Tuttavia, aumentano le possibilità di scelta degli anziani, che spesso hanno la possibilità di "progettarsi un futuro", tenendo conto delle condizioni economiche e di salute. Molti anziani infatti hanno uno stile di vita attivo, viaggiano, fanno volontariato, partecipano a iniziative culturali,ecc.
Nei casi in cui l'anziano non è più autosufficiente, è sempre più frequente il trasferimento in istituti di accoglienza per anziani. Ci sono i complessi residenziali per anziani (specie di "alberghi" della quarta età), gli ospizi (con camere con uno o più letti per persone che non sono in grado di gestire da sole un appartamento) e le case di cura (simili a ospedali, per anziani malati o non autosufficienti).
Commenti
Posta un commento